Imaging
Santiago Vallasciani1 , Cinzia Orazi2 , Maria Angela Pavesi3, Giacinto Marrocco 4 1 UOSD of Pediatric Urology, IRCCS Ca’ Granda Hospital, Milan, Italy; 2 Dipartimento di Radiologia e Radiodiagnostica, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma; 3 Servizio di Radiologia Pediatrica, Clinica De Marchi, IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano; 4 Chirurgia e Urologia pediatrica, Ospedale San Camillo, Roma. L’imaging riveste un ruolo chiave nella valutazione dei pazienti con DSD, che deve essere diversificata a seconda della fascia di età e della presentazione clinica. Nel neonato e lattante con genitali ambigui l’obiettivo è di definire la condizione anatomica del paziente, ed in particolare dell’apparato genitale, al fine di porre una precoce e corretta diagnosi e definire l’iter terapeutico più indicato anche a lungo termine (1). L’indagine di prima istanza è rappresentata dall’ecografia, metodica non invasiva, affidabile e di agevole impiego, seguita in alcuni casi dalla genitografia e dalla risonanza magnetica (2) (3). L’esame ecografico deve essere condotto con scansioni per via transaddominale e transperineale, in condizioni di replezione vescicale e deve mirare alla valutazione dettagliata degli organi genitali interni ed esterni, comprendendo la regione perineale, inguinale e gli spazi retro vescicali (figure 1-5). Figura 1 Figura 2 Figura 3 Figura 4 Figura 5 Devono essere ricercati e definiti: – l’utero ed il canale vaginale (morfologia,...
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