Approccio Psicologico

Approccio Psicologico al DSD Franco D’Alberton. Dipartimento Salute della Donna, del Bambino e dell’Adolescente, U O Pediatria, Programma Endocrinologia Pediatrica, AOU S.Orsola Malpighi, Bologna. L’approccio psicologico alle persone con DSD e ai loro familiari è molto cambiato negli ultimi vent’anni. L’opinione prevalente fin quasi all’inizio di questo secolo – e ancora presente in alcune realtà- era improntata alle idee di uno psicologo, John Money (1-3), che, sulla base del lavoro con i suoi colleghi endocrinologi e chirurghi del John Hopkins di Baltimora, aveva improntato una metodologia di lavoro che costruì il “paradigma tradizionale di trattamento” adottato come modello di riferimento per decenni dai clinici di tutto il mondo (4). Essa si basava su tre assunti fondamentali, cioè che:   l’identità di genere sessuale fosse indifferenziata e plasmabile nei primi 18 mesi di vita sia in senso maschile che femminile; una “corretta” identità sessuale di genere presupponesse la presenza di genitali non ambigui, implicando con ciò la necessità di una chirurgia precoce, possibilmente entro la fine del secondo anno di vita; i genitori non dovessero avere dubbi nell’allevare il bambino/a secondo il sesso che era stato individuato e assegnato dal team di cura, generalmente in base all’apparenza dei genitali e alle possibilità di “ricostruzione” in senso maschile o femminile.   Questo approccio implicava la tendenza a non esplicitare le diagnosi ai pazienti, mantenendoli così all’oscuro delle loro condizioni. Il tenere...

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